Ville Aperte in Brianza compie 20 anni!

Monza, 1°settembre 2022 -  5 province, 83 comuni, 30 itinerari, 180 siti pubblici e privati, tra ville, palazzi, parchi e giardini, chiese e musei e oltre 500 persone coinvolte nell’organizzazione: dal 17 settembre al 2 ottobre 2022 la Provincia di Monza e Brianza è pronta a festeggiare i venti anni di Ville Aperte in Brianza, la manifestazione che promuove la bellezza e la cultura della Brianza e dei territori attigui. Dopo il grande successo dell’edizione straordinaria primaverile, con oltre 18.000 presenze, il “Ventennale” entra così nel vivo con un calendario di iniziative promosso per valorizzare il patrimonio storico, artistico, architettonico di un’area che negli anni, partendo dalla Brianza è diventata sempre più ampia arrivando a coinvolgere 5 province lombarde: Monza e Brianza, Città Metropolitana di Milano, Lecco, Como e Varese.

Per tre fine settimana consecutivi apriranno oltre 180 siti – di cui 40 nuovi – tra ville di delizia, chiese, complessi architettonici, musei, mulini storici, cascine che diventeranno palcoscenico di numerose attività e spettacoli.

Inaugura idealmente l’edizione autunnale, sabato 17 settembre 2022 alle ore 18.00, un concerto gratuito nell’avancorte della Reggia di Monza con i 40 elementi della Filarmonica Paganelli ‘79, dedicato a “La Classica in Villa”. (sino a esaurimento posti, prenotazioni online: www.villeaperte.info) 

“E’ una storia che parte da lontano quella di Ville Aperte in Brianza, eppure ogni anno ci sorprendiamo di quanta bellezza ci circonda e che ancora deve essere raccontata. E da vent’anni lo stiamo facendo, dimostrando, edizione dopo edizione, che anche per un territorio come il nostro la cultura può creare crescita e sviluppo. Siamo riusciti a coinvolgere i Comuni, i proprietari dei beni ed insieme abbiamo costruito una rete forte che ci ha permesso di crescere di anno in anno rendendo la cultura accessibile a tutte le fasce di popolazione. Il ventennale diventa così una occasione per guardare avanti ma soprattutto per ricordare e il lavoro e l’impegno di chi ha lavorato per raggiungere questo traguardo. Ogni storia ha un inizio e più che mai in questi giorni il pensiero va ad Angelo Marchesi, uno degli ideatori di Ville Aperte, a cui rivolgiamo con il cuore un sentito grazie!” – spiega il Presidente della Provincia di Monza e della Brianza.

Ville Aperte in Brianza è cresciuta nel tempo anche grazie al supporto di partner e sponsor che investono nella crescita del territorio: per l’edizione ventennale partecipano in qualità di Main Sponsor BrianzAcque e, per la prima volta, AEB, A2A illuminazione pubblica, Gelsia.

Sottolinea il Presidente e AD di BrianzAcque, Enrico Boerci: “Siamo felici e orgogliosi di rinnovare e rilanciare il nostro impegno in favore di Ville Aperte e, per la prima volta, di farlo in squadra con altre utilities del territorio. Lo siamo ancor più in occasione di questo ventennale, che va ad impreziosire con ulteriori iniziative un contenitore già nutrito e attrattivo, un’occasione per tornare a meravigliarci e apprezzare il senso della bellezza del nostro patrimonio diffuso di ville di delizia e non solo. Come già da qualche anno, saremo sponsor e partner della kermesse. Torneremo ad aprire l’antico pozzo di Lissone. Memori del nostro passato, non possiamo non guardare al presente e al futuro. Le opere dell’uomo si evolvono, sono figlie del proprio tempo. Ed è con questa vision che, nel palinsesto, abbiamo voluto inserire un’infrastruttura ingegneristica innovativa come un Parco dell’Acqua, un’oasi verde concepita per rispondere alle sfide del cambiamento climatico e per rigenerare la natura con funzioni partecipative e culturali”.

Loredana Bracchitta, Presidente AEB, afferma: “Siamo orgogliosi di contribuire a eventi e manifestazioni inclusive come questa che attraverso la cultura puntano a sensibilizzare, mobilitare e unire cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale per preservare e soprattutto custodire le nostre ricchezze. L’obiettivo di Ville Aperte sposa infatti perfettamente i nostri principi: creare partecipazione, mettere al centro le persone valorizzando l’ascolto, la collaborazione e la condivisione di tutte le esperienze che ci permettono, insieme, di crescere. Gli investimenti del gruppo Aeb, infatti, seguono un cammino di condivisione progettuale con le Amministrazioni comunali, per un ambiente sano, un’economia circolare applicata, un’energia pulita e per creare occupazione, lavoro, ricerca e innovazione.

Tra le novità di quest’anno, la collaborazione sottoscritta tra la Provincia di Monza e della Brianza e l’Autodromo Nazionale Monza per celebrare 20 anni di Ville Aperte e 100 anni del Tempio della Velocità. Proprio in occasione di questi due importanti anniversari saranno presentati diversi appuntamenti dedicati alla valorizzazione del territorio e in particolare ai beni artistici e alla storia del motorsport. Inoltre, lo stesso Autodromo proporrà, all’interno del palinsesto di Ville Aperte in Brianza, una serie di visite guidate a tariffa agevolata alla scoperta del circuito, dei locali tecnici, delle sale meeting e degli ambienti operativi e nevralgici del Tempio della Velocità. Non mancherà un ricco calendario di eventi collaterali promossi dall’Autodromo e dedicati interamente alla celebrazione dei suoi 100 anni di attività.

Alessandra Zinno, Direttore Generale dell’Autodromo Nazionale Monza dichiara: "La collaborazione tra l’Autodromo Nazionale Monza e la Provincia di Monza e Brianza combinerà le competenze di due Istituzioni al fine di promuovere il nostro territorio. Ville Aperte in Brianza accoglie ogni anno decine di migliaia di persone, accompagnandole nella scoperta dei luoghi più iconici della Brianza, tra cui figura il Tempio della Velocità. La potenza comunicativa del Circuito sarà messa a supporto dell’iniziativa, con l’obiettivo di rendere l’edizione dei vent’anni di Ville Aperte, che cade in occasione del centenario dell’Autodromo, la più partecipata di sempre."

Ville Aperte in pillole: cosa succede dal 17 settembre al 2 ottobre 2022.

Molti i siti che aprono per la prima volta: a Monza i visitatori potranno scoprire la piccola stanza ipogea celata sotto il Tempietto neoclassico all’interno dei Giardini Reali della Reggia di Monza, oltre che conoscere gli angoli più caratteristici del Parco Reale grazie al trenino elettrico della stessa Reggia di Monza, o il complesso del Convento-Biblioteca-Oratorio di Santa Maria al Carrobiolo, che aprirà le sue porte al pubblico per la prima volta in occasione del ventennale della manifestazione mostrando l’importante patrimonio librario che custodisce. Sul territorio di Monza e Brianza sarà possibile conoscere le storie di alcuni beni, tra cui l’ex ospedale psichiatrico di Limbiate-Mombello, o un percorso itinerante nel borgo medievale di Vimercate alla scoperta delle antiche mura medievali, delle ex prigioni e dei resti delle fortificazioni difensive. A Como, Villa La Clerici di Erba, nata come centro industriale serico alla fine del Settecento, è diventata nei secoli successivi una vera e propria villa di delizia che ancora oggi conserva nel suo parco all’inglese un caratteristico laghetto “romantico”. Nel lecchese, Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi di Merate, dimora che fu residenza di Pietro Bagatti Valsecchi, grande pittore romantico e padre di Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi. Per la Città Metropolitana di Milano, Rho apre il
suo Palazzo Podestarile, costruito nel XX secolo in stile eclettico con la grande torre merlata dalla cui terrazza si domina tutto il panorama circostante. A Castellanza, in provincia di Varese, aprirà per la prima volta il Museo d’Arte Moderna Pagani: un parco di oltre 40.000 mq ricco di sculture e mosaici voluti dall’artista e gallerista Enzo Pagani, che nel corso degli anni ha saputo collezionare opere di artisti stranieri e italiani, tra cui Jean Arp, Alexander Archipenko, Man Ray, Mauro Reggiani, Gio Pomodoro, Ettore Falchi. Tra le novità, gli itinerari alla scoperta dei borghi e della natura della Brianza est organizzati dal Parco Agricolo Nord Est, nuovo ingresso tra i parchi del territorio.

Tra le attività proposte nel palinsesto del Ventennale di Ville Aperte in Brianza si segnalano più di 30 itinerari sul territorio organizzati dai partner della manifestazione, mentre la Provincia MB organizza 6 itinerari di prossimità, da percorrere a piedi o in bicicletta, in collaborazione con guide turistiche abilitate e associazioni culturali alla scoperta dei beni storici aperti e le bellezze del paesaggio.

Inoltre, sarà proprio la Reggia di Monza il primo sito che ospiterà la mostra didattica promossa dalla Provincia MB in collaborazione con l’Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda - ISAL dedicata ai 20 anni di Ville aperte in Brianza con focus sulla storia e le curiosità delle principali ville di delizia del territorio. La Mostra, presentata in preview durante la conferenza stampa, sarà aperta ai visitatori dal 3 settembre al 2 ottobre con accesso incluso nel biglietto di ingresso alla Reggia di Monza.

Sono in programma percorsi sensoriali d’inclusione e cittadinanza attiva organizzati in collaborazione con il Consorzio Desio-Brianza, che si traducono in visite guidate tenute da persone con disabilità che racconteranno ai visitatori la storia delle dimore della Brianza attraverso un’esperienza “sensoriale” comune, o ancora: attività per il sociale con l’esposizione a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno e a Villa Cusani Traversi Tittoni di Desio, organizzata dall’Associazione dEntrofUoriars e Laboratorio Artemisia, di alcune opere realizzate dai detenuti della Casa di Reclusione di Bollate

Ci saranno inoltre visite guidate dedicate ai bambini e alle famiglie per scoprire, attraverso laboratori educativi, le ville di delizia del territorio.

A conclusione della manifestazione, la Provincia di Monza e della Brianza organizzerà presso la Reggia di Monza un convegno, in programma il prossimo 13 ottobre, spunto di riflessione peraffrontare il turismo del futuro e l’attrattività del territorio della Brianza, posto tra la zona dei Laghi e la Città Metropolitana di Milano.

Dal 2 settembre sarà attiva una infoline dedicata alla manifestazione, al numero 039.9752251.

Prenotazioni aperte dal 2 settembre 2022.

Tutte le informazioni saranno pubblicate anche online sul sito web www.villeaperte.info, o sulla app gratuita Ville Aperte in Brianza, scaricabile per iOS e Android.

Ville Aperte in Brianza ha ricevuto l’adesione tramite Medaglia da parte del Presidente della Repubblica italiana e, come nelle precedenti edizioni, è stato attribuito il patrocinio istituzionale dal Ministero della Cultura.

Main sponsor: BrianzAcque, AEB, A2A illuminazione pubblica, Gelsia.

Con il sostegno di: BEA – Brianza Energia e Ambiente, CEM Ambiente

Patrocini: Ministero della Cultura, Camera di Commercio di Milano Monza e Brianza e Lodi, Regione Lombardia – Consiglio, ICOM Italia, Touring Club Italiano, ADSI Associazione Dimore Storiche Italiane, AIM – Associazione Interessi Metropolitani, UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco Italiane, Italia Nostra – Sezione di Monza, FAI – Delegazione di Monza, ReGiS - Rete dei giardini storici.

Patrocinio oneroso: Fondazione Cariplo.

Contributi: Ville Aperte in Brianza cresce anche grazie al coinvolgimento di partner pubblici e privati con cui si stanno sperimentando formule di marketing culturale:

Regione Lombardia: Provincia MB ha partecipato al bando dedicato ai PIC – Piani Integrati della Cultura ottenendo un contributo per potenziare azioni di valorizzazione e fruizione del patrimonio storico ed artistico. Il progetto “E-pic land” - in collaborazione con partner pubblici e privati e capofila la Fondazione Augusto Rancilio – si propone di valorizzare e rendere fruibili al pubblico ville e palazzi storici, presenti su un territorio compreso tra il nord di Milano fino alla Brianza, tra il Seveso a est e l’Olona a ovest, fino ai grandi laghi prealpini. Ville di delizia, parchi e acque - questi i cardini di un progetto che racconta di natura, arte, storia, cultura, svago e ricreazione per tutti.


auto da rally

Alla scoperta del Rally, l’automobilismo senza confini

Il Rally è una delle discipline automobilistiche più spettacolari ed emozionanti, con una lunga e gloriosa storia alle spalle. A bordo di auto particolari, organizzate in gruppi e categorie, i piloti si danno battaglia lungo tragitti a volte estenuanti e sempre molto adrenalinici. Ogni competizione di Rally si presenta come un mix entusiasmante tra gare di regolarità, gare di velocità e gare endurance. Un equilibrio perfetto capace di far entrare i rallisti nel mito.

Al solo pronunciarne il nome, il Rally, come genere automobilistico, evoca scenari carichi di adrenalina e sprezzo del pericolo: ambientazioni desertiche o innevate, canyon infiniti o impervie montagne, orizzonti sperduti o paesaggi esotici. Perché il Rally è avventura, emozione, resistenza, oltre che (ovviamente) velocità. Non a caso, tra le discipline automobilistiche, è una di quelle più amate e celebrate, sia nei film che nella letteratura. A fare la fortuna del Rally contribuisce anche il suo sapore epico e la netta sensazione, per chi vi partecipa, di fare parte di una grande famiglia di “folli”. Non a caso, la parola Rally, in inglese, significa raduno. E questo sapore collettivo non si è mai perso, neanche nel Rally moderno, che si propone come un motorsport a tutti gli effetti.

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Le caratteristiche di una gara di rally

Oltre la patina poetica, infatti, il Rally ha tutte le carte in regola per occupare un post di rilievo nel mondo dei motori e, nel corso degli anni, le sue caratteristiche fondamentali si sono evolute in modo da renderlo sempre più spettacolare e performante. Oggi, una competizione di Rally si presenta come un riuscito equilibrio tra tre tipologie di gare automobilistiche: regolarità, velocità a cronometro ed endurance. Le sue caratteristiche principali possono essere così riassunte:

  • si svolge su strade pubbliche (aperte o chiuse al traffico, asfaltate o sterrate) e non all’interno di circuiti;
  • vede la partecipazione di auto che rappresentano un riadattamento di modelli stradali;
  • gli ostacoli naturali presenti lungo il percorso non vengono rimossi (salvo eccezioni) ma devono essere affrontati dagli automobilisti;
  • l’equipaggio di ogni auto è composto da due conduttori, uno guida e l’altro lo supporta come navigatore.

Inoltre, a rendere particolarmente ostico per i piloti il percorso i un rally è la scarsa conoscenza che ne hanno. Il tracciato di gara, infatti, viene solitamente reso noto solo pochi giorni prima della partenza, in modo da costringere chi guida a fare i conti con l’effetto sorpresa.

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Le categorie delle vetture nei rally moderni: gruppi e classi

Attualmente, nei Rally moderni, le automobili sono classificate secondo due diverse direttrici: i gruppi e le classi.

Il primo livello di classificazione è quello per gruppi, che sono i seguenti:

  • Racing start
  • Gruppo A per le vetture da Turismo (con la variante Gruppo Prod E se non dispongono del serbatoio omologato nel 2018 dalla FIA)
  • Gruppo N per le vetture di produzione (con la variante Gruppo Prod S se non dispongono del serbatoio omologato nel 2018 dalla FIA)
  • Super 1600
  • Super 2000
  • Gruppo Kit car
  • Gruppo R
  • Gruppo B
  • Gruppo S

All’interno di ciascun gruppo, poi, le auto sono suddivise in classi, sulla base delle caratteristiche del motore e della meccanica generale (soprattutto cilindrata, alimentazione, trazione e telaio). Le classi sono:

  • WRC
  • R5
  • S2000
  • RRC - Regional Rally Car

Infine, è necessario specificare che, a partire dal 2008, la FIA, per le gare di rally che rientrano nel suo circuito, ha adottato una classificazione più semplice, in cinque livelli:

  • Rally 1
  • Rally 2
  • Rally 3
  • Rally 4
  • Rally 5

Drifting in auto, una manovra adrenalinica da veri professionisti

Breve storia del rally automobilistico

Il tema della nomenclatura di gruppi, classi e categorie ha un ruolo fondamentale nel dipanarsi della storia del Rally lungo la seconda metà del 1900 e nei primi venti anni del nuovo millennio. L’evoluzione di questa disciplina, infatti, è stata segnata da frequenti cambi nella classificazione delle vetture, conseguenza di regolamenti in costante evoluzione.

Le prime competizioni di Rally risalgono agli anni ’60. Difficile, però, rintracciare delle caratteristiche comuni, a parte la necessità di dotarsi di vetture molto resistenti per poter completare il tracciato. Lo scenario cambia tra la fine del decennio e l’inizio del successivo, quando le vetture si fanno più potenti e nasce l’esigenza di differenziarle per garantire l’equità delle gare. Ed è la stessa FIA ad attivarsi per fare del Rally un motorsport a tutti gli effetti.

Gli anni ’70, però, sono anche quelli di un’altra importante tappa rallistica: il debutto della Lancia Stratos, la prima automobile concepita fin da subito come macchina da Rally. Una novità assoluta e dirompente, visto che fino a quel momento alle gare rallistiche prendevano parte vetture nate per la circolazione stradale e poi modificate.

La Stratos rappresenta un punto di non ritorno che proietta questo sport direttamente negli anni ’80, quando tutte le case automobilistiche si attrezzano per creare automobili da Rally di cui poi fanno anche una versione da strada (invertendo il meccanismo precedente). Per accogliere questi bolidi viene creata una nuova categoria: il Gruppo B, a cui si affiancano il Gruppo N e il Gruppo A. tale raggruppamento, però, dura poco.

Negli anni ’90, a seguito di numerosi incidenti mortali che coinvolgono proprio le auto del Gruppo B (le più potenti), la categoria eliminata dalle competizioni mondiali. La rotta è ufficialmente invertita, e l’inizio degli anni 2000 segna anche un ridimensionamento delle performance delle macchine a favore di una maggiore sicurezza.

ACI Rally Monza

 

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Centenario Autodromo Nazionale Monza: siglato accordo con BrianzAcque per la sostenibilità ambientale. Nei giorni del Gran Premio di Formula 1, in funzione distributori di H20 gratuita. Per la prima volta, l’acqua pubblica entra nel Tempio della Velocità. Previsto un nuovo campo pozzi interno al circuito a servizio di Monza e dei comuni vicini.

Monza, 31 agosto 2022 - Sottoscritta la convenzione tra BrianzAcque e l’Autodromo Nazionale Monza in tema di sostenibilità ambientale. Per celebrare il Tempio della Velocità nel suo primo secolo di vita, l’utility che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di MB, installerà in autodromo un sistema di strutture per la distribuzione gratuita di acqua a km.0, così da dissetare pubblico e operatori e abbattere l’inquinamento dovuto alla produzione, al trasporto, allo smaltimento di bottiglie di plastica monouso.

Con lo slogan “La Brianza che scorre, la Brianza che corre BrianzAcque,  in collaborazione con il Gruppo Celli,  posizionerà temporaneamente  due casette dell’acqua  in grado di erogare 240 litri di H2O all’ora alla variante Ascari e accanto alla statua dedicata al pilota  Juan Manuel Fangio; due banchi spillatori da 200 litri alla Curva Parabolica-Alboreto  e dietro la tribuna centrale; un erogatore da  40 litri all’interno degli uffici operativi dello staff dell’Autodromo; due erogatori da  100 litri nelle aree Hospitality e in Sala Stampa. L’acqua è la stessa fornita dall’acquedotto e trattata con ulteriori meccanismi di affinamento che la rendono più gradevole al palato senza alterarne le preziose caratteristiche chimico-fisiche iniziali.  Sarà spillabile nelle versioni liscia, frizzante , a temperatura ambiente o refrigerata.

Il protocollo, che apre a nuovi orizzonti green, è stato siglato nella tarda mattinata di oggi in Municipio dal Presidente e Amministratore Delegato di BrianzAcque, Enrico Boerci e dal Presidente dell’Autodromo, Giuseppe Redaelli, alla presenza del Sindaco di Monza.

Ha sottolineato Boerci: “Questa partnership conferma l’unità di intenti e  la volontà di mettere in pista una serie di azioni sinergiche in ambito di sostenibilità  per la valorizzazione green del circuito più veloce del campionato del Mondo di Formula 1. Un accordo storico: per la prima volta, l’acqua pubblica entra in autodromo.  Un accordo che trova attuazione immediata nella distribuzione di risorsa idrica  gratuita e di qualità con cui potremo contribuire a dissetare la marea di tifosi con un impatto sull’ambiente e sull’impianto motoristico pressochè nullo. Il progetto per la realizzazione di un nuovo campo pozzi  potrà poi consentire  all’autodromo di compiere un ulteriore salto di qualità diventando un’autentica  risorsa ambientale per il territorio e  per la comunità grazie ad  una serie di impianti finalizzati ad implementare la disponibilità e la tutela del bene acqua”.  

Ha dichiarato Redaelli: “L’accordo con BrianzAcque per il Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2022 rientra alla perfezione nel novero di attività sulla sostenibilità ambientale che il nostro Circuito sta implementando, seguendo una green policy ormai imprescindibile per qualunque realtà e che ci ha condotto a creare un team interno all’azienda concentrato su tali tematiche. Questo progetto, che risponde anche alle richieste di Formula 1 stessa sulla necessità di portare iniziative di razionalizzazione delle risorse ambientali nel settore, ci permette non solo di ridurre il consumo di plastica usa e getta, ma anche di fornire un ulteriore confort completamente gratuito al pubblico che seguirà dal vivo l’evento tra il 9 e l’11 settembre”.

“Fornire a tutti acqua di qualità controllata è un plus per questa nuova edizione del Gran Premio e conferma l’impegno a rendere l’Autodromo, il Parco e i maggiori punti attrattivi di Monza luoghi dove la sostenibilità non sia solo una parola d’ordine ma un valore condiviso – ha aggiunto il Sindaco e Presidente del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza - Ringrazio BrianzAcque e SIAS per questo primo passo importante che spero inauguri una stagione di ulteriori proficue collaborazioni nei prossimi mesi”. 

Dopo due anni di Covid e in previsione di un Gran Premio d’Italia a capienza piena , BrianzAcque, nei mesi scorsi, ha realizzato una serie di lavori tra cui  la verifica della regolarità di erogazione della rete idrica interna al Tempio della Velocità  e il ripristino del pozzo situato nei pressi del monumento di Fangio.  Interventi significativi volti ad assicurare un’adeguata fornitura di acqua non solo in occasione del Gran Premio di F1, ma anche per tutti i futuri eventi sportivi, motoristici e non,   che avranno l’ Autodromo come cornice.

Il progetto prevede anche la collaborazione tra Autodromo e BrianzAcque per individuare un’area con adeguate caratteristiche di protezione ambientale da destinare alla creazione di un  nuovo campo pozzi, previo accordo con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. Gli impianti di captazione potranno funzionare sia a servizio delle reti idriche interne del Parco, sia per quello  dei comuni di Monza,  Biassono e Villasanta, così da garantire una maggiore disponibilità di acqua potabile.

Quello che vogliamo dare come azienda patrimonio del territorio è un grande e appassionato aiuto all’autodromo a diventare unico al mondo - ha  detto in chiusura il vice presidente di BrianzAcque, Gilberto Celletti -  Vogliamo che grazie alle casette dell’acqua e, soprattutto, ai pozzi l’autodromo diventi un polmone idrico della Brianza, immerso nel polmone verde più importante d’Europa. La nostra idea è di fare dell’autodromo di Monza l’autodromo leader al mondo nella sostenibilità. Noi iniziamo a farlo con l’acqua. Lanciamo da qui un appello a tutte le aziende pubbliche brianzole per unirsi a noi e fare squadra con l’autodromo in questa direzione dall’anno prossimo. L’impegno che personalmente ci ho messo in questo impegno in coordinamento con il CDA e la passione civica e sportiva che merita un patrimonio della Brianza e del mondo come l’autodromo possono essere comuni con tutte le aziende del Sistema Brianza”.


MILANO, ACI E M5: UN TRENO SPECIALE PER I 100 ANNI DELL’AUTODROMO DI MONZA. INSIEME PER SOSTENERE UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Milano, 30 agosto 2022 – Il viaggio lungo cent’anni dell’Autodromo Nazionale Monza a bordo della linea 5 della Metropolitana, quella che un giorno collegherà Milano al capoluogo brianzolo. L’ iniziativa di ACI Milano e M5 è stata presentata oggi con l’allestimento grafico a 360 gradi di un convoglio partito della banchina della Stazione Bignami per festeggiare il centenario del Tempio della Velocità voluto, progettato e costruito proprio dall’Automobile Club Milano nel 1922. Per un mese i colori dell’Autodromo “vestiranno” un treno della lilla e la fermata Bignami.

 

Alla conferenza stampa, con il presidente di ACI Milano Geronimo La Russa e l’amministratore delegato di Metro 5 Serafino Lo Piano, sono intervenuti l’assessore alle Infrastrutture Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia Claudia Terzi, l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Marco Granelli, l’assessore all’Ambiente Energia e Mobilità Giada Turato del Comune di Monza e il presidente dell’Autodromo Nazionale Monza Giuseppe Redaelli.

“Con questa iniziativa vogliamo sottolineare il nostro ruolo istituzionale di soggetto promotore dello sport automobilistico, ma anche delle più diverse ed avanzate forme di mobilità, sottoscrivendo una collaborazione con M5, la linea di metropolitana leggera e completamente automatizzata il cui ampliamento consentirà di collegare, nel prossimo futuro, importanti aree della città di Monza - e l’Autodromo - alla città di Milano”, ha affermato Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano.

“Sono convinto che tutti i soggetti a vario titolo coinvolti dal tema della mobilità urbana e locale abbiano il compito di avanzare proposte innovative e tecnologicamente avanzate per coniugare nel migliore dei modi le esigenze di mobilità dei cittadini, l’autonomia individuale, il rispetto dell’ambiente e la programmazione dei flussi di movers” ha concluso La Russa secondo cui “il prolungamento della lilla consentirà di incrementare ulteriormente la fruibilità di un impianto che rappresenta la storia e il futuro del Motorsport nazionale e internazionale”.

“Abbiamo stretto con entusiasmo questa nuova collaborazione con Automobile Club Milano in occasione dei cento anni dell’Autodromo di Monza”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Metro 5 Serafino Lo Piano, “Metro 5 ha nel proprio DNA l’attenzione per tutto ciò che rappresenta il movimento, la dinamica e l’energia, concetti che lo sport valorizza al massimo. Per noi è motivo di orgoglio puntare alle eccellenze del territorio e sostenere lo sport, che ha anche un ruolo da protagonista nel turismo del nostro Paese”.

“Il centenario dell'Autodromo”, ha evidenziato l’assessore alle Infrastrutture Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia Claudia Terzi, “è l'occasione per sottolineare il valore di questa eccellenza lombarda. In quest'ottica il prolungamento della M5 da Bignami fino a Monza realizzerà una nuova "strada" dello sport, un progetto importante per il quale Regione Lombardia ha stanziato circa 283 milioni di euro. Una grande attenzione per il territorio da parte di Regione che attraverso il Piano Lombardia ha previsto ulteriori 20 milioni per la compatibilizzazione dell’intervento della M5 con i principali nodi di interscambio tra la stazione FS, l’autostazione bus e il Polo istituzionale di Monza. L'obiettivo è agevolare la mobilità nel segno dell'intermodalità ferro-gomma e del trasporto sostenibile".

“Mi piace molto che vi sia un segno tangibile del legame tra la metropolitana Lilla e l'Autodromo di Monza nell'anno del suo centenario”, ha sottolineato l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Marco Granelli. “Con la realizzazione del prolungamento della M5 sarà possibile andare all'Autodromo con il trasporto pubblico, un obiettivo importante sul quale stiamo lavorando per continuare sul filo della modernità e dell'innovazione che da sempre lo stesso Autodromo rappresenta”.

“La nostra città si sta preparando a vivere l’atmosfera di festa del Gran Premio e a celebrare il traguardo prestigioso del centenario dell’Autodromo”, ha aggiunto Giada Turato assessore alla Mobilità del Comune di Monza. “In questo contesto è fondamentale confermare l’impegno nel promuovere forme di mobilità sempre più innovative, capaci di offrire occasioni di mobilità e trasporto sempre più sostenibili. Va in questa direzione il progetto di prolungamento di MM5 fino a Monza che, con le sue sette fermate cittadine – di cui una proprio alle porte del Parco – segnerà la svolta nell’offerta di trasporto pubblico con mezzi di ultimissima generazione”.

In conclusione il presidente dell’Autodromo Nazionale Monza Giuseppe Redaelli ha sottolineato come “la scelta di personalizzare uno dei treni della linea M5 in occasione del centenario dell’Autodromo Nazionale Monza ci permetta di comunicare quanto sia importante che il circuito sia collegato al capoluogo. Il Tempio della Velocità è uno dei punti di maggiore interesse di Monza e l’arrivo del pubblico sarà facilitato con il prolungamento della linea. Le fermate intermedie potranno diventare i luoghi di una sorta di Fuorisalone per ogni evento ospitato dall’Autodromo, offrendo un’esperienza aggiuntiva al weekend di gara”.


skid test

Skid car, il “pattino” per auto che simula la mancanza di aderenza

Lo skid car è un apparecchio che si applica alle ruote posteriori dell’automobile e permette di eseguire simulazioni di guida in condizioni di scarsa aderenza. Lo skid test è utile per allenare controsterzo e sovrasterzo ed imparare a controllare la propria auto anche in situazioni di pericolo e rischio di sbandamento.

Saper controllare la propria auto anche in condizioni non ottimali è un requisito fondamentale per qualsiasi pilota, professionista o amatore. Una strada sdrucciolevole, bagnata o addirittura ghiacciata può rappresentare un pericolo se non si è in grado di gestire la mancanza di aderenza delle ruote. Per imparare a farlo, ci si può sottoporre ad allenamenti ed esami specifici. Tra questi, uno dei più efficaci è senza dubbio il test realizzato con lo skid car, un’apposita apparecchiatura che simula particolari condizioni di guida. Ma cos’è precisamente lo skid car? Come funziona? A cosa serve? Affrontiamo una domanda alla volta.

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Skid car, cos’è e come funziona il pattino per auto

Un grande monopattino in metallo. Ad una prima occhiata, si presenta così lo skid car: un carrello metallico rettangolare con quattro rotelle posizionate negli angoli. Ecco perché è anche detto skate car, cioè pattino per auto. Lo skid car si applica alle ruote posteriori dell’automobile e permette di sollevare il retrotreno. Inoltre, è possibile impostare diversi livelli di aderenza, fino ad azzerarla completamente (replicando, così, l’effetto del sovrasterzo).

Skid test, imparare a controllare l’automobile in assenza di aderenza

Lo skid car è ampiamente utilizzato sia nei test per piloti sia nei corsi di guida sicura e guida sportiva, perché consente di simulare in modo estremamente realistico delle condizioni di perdita di aderenza mentre si è alla guida. In particolare, lo skid car consente di allenare la manovra di controsterzo. Saper gestire la propria macchina nelle situazioni in cui le ruote sembrano sfuggire e non rispondere ai comandi è cruciale per mettere al sicuro sé stessi, i propri passeggieri e, se si guida su una strada pubblica, tutti gli altri automobilisti. Imprevisti e pericoli, infatti, possono essere sempre in agguato e ad un bravo pilota sono richiesti sangue freddo e capacità tecniche utili a contrastarli.

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Un concerto celebrativo della Banda della Guardia di Finanza per il centenario dell’Autodromo Nazionale Monza

La sera di sabato 3 settembre il complesso stabile del Corpo si esibirà sulla griglia di partenza con brani classici e moderni. Una performance di un’ora e mezza aperta al pubblico

La Banda musicale della Guardia di Finanza celebrerà il centenario dell’Autodromo Nazionale Monza suonando sulla griglia di partenza del Circuito il prossimo 3 settembre. Ad esattamente cento anni di distanza dal giorno in cui il Tempio della Velocità ospitò la sua prima gara nel 1922, il complesso stabile del Corpo si esibirà in un concerto di un’ora e mezza sulla linea di partenza che, la settimana successiva, sarà calcata dalle monoposto di Formula 1.

La performance musicale inizierà alle 19 e sarà aperta gratuitamente al pubblico che potrà accedere al Circuito dall’ingresso di viale Vedano 5 a Monza e seguire il concerto dalla tribuna centrale. Il repertorio spazierà dalla musica classica a quella contemporanea con un’attenzione particolare ai brani di musica italiana.

La Banda musicale della Guardia di Finanza ha suonato in Autodromo lo scorso anno l’Inno di Mameli per il Formula 1 Gran Premio d’Italia 2021. Il complesso artistico stabile è nato nel 1926 ed è composto da 102 esecutori, titolati dai diversi Conservatori nazionali. Le esibizioni della banda riscuotono sempre maggiori consensi di pubblico, tanto che quest’anno è stato loro richiesto di aprire in diretta la serata finale del Festival di Sanremo.

Maggiori informazioni sull’iniziativa celebrativa in Autodromo e le indicazioni dettagliate per assistere al concerto di sabato 3 settembre sono disponibili sul sito www.monzanet.it


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Breve guida sulla normativa per auto d’epoca

Possedere e guidare un’auto d’epoca rappresenta un sogno dal sapore vintage per moltissimi appassionati di motori. Sulle automobili d’epoca, però, si fa spesso confusione, confondendole con le auto di interesse storico, non avendo ben chiari i vantaggi di cui si può godere possedendone una o non conoscendo a fondo le norme sulla loro circolazione su strada. Questa rapida guida serve a fare un po’ di chiarezza.

Agli occhi di un appassionato di motori, le monoposto che sfrecciano sulle piste di un Gran Premio di Formula 1 hanno l’indiscutibile fascino della velocità e della potenza. In quanto ad appeal, però, le più lente e meno performanti auto d’epoca non hanno nulla da invidiare. Ed infatti, chi ama davvero le automobili sogna di possederne una. In molti casi, però, si fa confusione su cosa sia una macchina d’epoca e su quale sia la normativa che la regolamenta. Quali sono i requisiti che rendono d’epoca un’auto? Cosa distingue le automobili d’epoca da quelle di interesse storico e collezionistico? Come funziona il pagamento del bollo e dell’assicurazione per questo tipo di vetture? Possono circolare liberamente su strada? Ecco tutte le risposte.

Sai come si diventa pilota di auto?

Quando una macchina diventa d’epoca: i requisiti

Si può iniziare dalla definizione di auto d’epoca, racchiusa nell’articolo 60 (comma 2) del Codice della strada:

“i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal PRA perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche specifiche della casa costruttrice, e che non siano adeguati nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti alle vigenti prescrizioni stabilite per l’ammissione alla circolazione. Tali veicoli sono iscritti in apposito elenco presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri”.

Questo breve testo dice molto su quali siano i requisiti di un’auto d’epoca, ai quali si aggiungono altre caratteristiche previste da ulteriori previsioni normative. Facendo una sintesi generale, è possibile affermare che una macchina d’epoca è tale quando:

  • appartiene a un modello che è stato inserito da almeno 30 anni nel registro ASI;
  • ha almeno 20 anni di età;
  • è in buono stato di conservazione;
  • è perfettamente conforme alla fattura originale (di conseguenza, il proprietario deve possedere il relativo certificato di conformità);
  • è stata cancellata dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA);
  • è iscritta ad un registro storico.

Leggi anche i requisiti per le auto storiche

Quanto costano bollo e assicurazione per un’auto d’epoca?

Una volta accertati questi requisiti, si può affermare di avere un’auto d’epoca. A questo punto, però, può sorgere un’ulteriore domanda: di quali benefici gode il proprietario di una vettura d’epoca? La prima risposta è senza dubbio il piacere di guidare una macchina che ha fatto la storia e che ha un fascino davvero unico. Al di là dei (sempre validi) motivi romantici, però, ci sono anche ragioni più concrete per far riconoscere la propria auto come macchina d’epoca. Si tratta soprattutto di vantaggi economici e fiscali, relativi al bollo auto e all’assicurazione. Il primo non è dovuto mentre la seconda può essere sottoscritta a tariffe molto agevolate. Al contempo, però, l’auto storica è soggetta a una specifica tassazione di proprietà, pari a circa 30 euro l’anno.

Le auto d’epoca possono circolare?

Ai vantaggi fiscali fanno da contraltare le limitazioni di circolazione. Chi possiede un’auto d’epoca, infatti, non può andarci in giro per strada come e quando vuole. La circolazione di questo tipo di autovettura è limitata alla sola partecipazione a sfilate, gare e raduni, previo rilascio di una specifica autorizzazione., valida solo per la località e il percorso indicati. Per il resto del tempo, le macchine d’epoca devono starsene ben protette in un garage privato o in bella mostra in un museo. E questa è la differenza maggiore rispetto alle auto di interesse storico o da collezione, che invece possono circolare liberamente, sempre che rispettino le caratteristiche richieste per qualsiasi vettura.

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L’Autodromo Nazionale Monza entra nel Metaverso

Il Tempio della Velocità sarà ricreato nella realtà virtuale nell’anno del suo centenario.

L’Autodromo Nazionale Monza è il primo circuito ad entrare nel Metaverso. Nell’anno del suo centenario, il Tempio della Velocità sarà infatti ricreato nell’universo virtuale e sarà così fruibile dai tifosi per assistere da remoto ad eventi, visitare la pista e le strutture riprodotte in tre dimensioni e partecipare a contest legati al motorsport.

L’annuncio è stato dato oggi da Alessandra Zinno, Direttore Generale dell’Autodromo Nazionale Monza, al Giffoni Film Festival. Il lancio ufficiale del Monza Meta Circuit, la land del Circuito nel Metaverso, avverrà a settembre in occasione del Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2022.

L’Autodromo potrà essere visitato gratuitamente dai tifosi nel Metaverso italiano The Nemesis. Attraverso il proprio computer o smartphone, gli utenti potranno scegliere un avatar ed accedere al mondo virtuale e interattivo, prendendo parte ad esperienze immersive e incontrando altri appassionati.

Nel corso di un panel al festival del cinema per ragazzi, Alessandra Zinno ha spiegato: «Lo scorso anno siamo stati i primi a lanciare gli NFT del Circuito e da settembre saremo presenti nel Metaverso, segnando ancora una volta un primato. Il Monza Meta Circuit fornirà nuove opportunità di interazione non solo con il pubblico, ma anche con clienti e sponsor».

«Alla realtà, uniremo le esperienze nel mondo virtuale che ci consentiranno di coinvolgere gli spettatori in eventi studiati appositamente per il Metaverso e fornire allo stesso tempo una nuova opportunità di visibilità per i brand. Nelle prossime settimane illustreremo tutte le possibilità che offriremo ai nostri appassionati», conclude.

Il Monza Meta Circuit sarà realizzato dalla start up italiana Rocket Dreams attraverso Nfactory. La factory specializzata in prodotti per il Metaverso seguirà la progettazione degli ambienti virtuali e delle esperienze offerte agli utenti, supportata da Wheelz Magazine per la brand strategy. (d.c.)


Provincia MB e Autodromo Nazionale Monza insieme per promuovere la Brianza in occasione dei 20 anni di Ville Aperte in Brianza e dei 100 anni del Circuito

Durante il prossimo settembre saranno celebrati due anniversari importanti per la Brianza ed il suo territorio. In vista degli appuntamenti pre-autunnali in cui si festeggeranno i venti Anni di Ville Aperte in Brianza ed i 100 anni del Tempio della Velocità, Provincia MB ed Autodromo Nazionale Monza hanno siglato una convenzione per avviare la prima rete sinergica di comunicazione per valorizzare le eccellenze della Brianza promuovendo la cultura, il turismo attraverso eventi e pacchetti esperienziali.

In questo modo, Provincia ed Autodromo si propongo di promuovere una formula nuova di collaborazione unendo cultura e motori, due elementi che appaiono distanti e contrapposti ma che possono essere messi in dialogo per regalare emozioni, esperienze, creatività e trasmettere quello che viene definito “Italian style”. “Ville Aperte in Brianza è un format che è cresciuto nel tempo per fare conoscere il nostro patrimonio storico dimostrando che la cultura può essere davvero una leva di marketing per promuovere l’intero territorio e tutte le sue eccellenze.

L’Autodromo di Monza già da diverso tempo è inserito nel calendario delle visite guidate: quest’anno volevano dare alla nostra collaborazione una marcia in più, unendo le forze in occasione dei nostri rispettivi compleanni e dimostrare che mondi diversi possono dialogare e raccontare le eccellenze di una terra in cui c’è tanto da scoprire. ” – spiega il Presidente della Provincia MB Luca Santambrogio.

“La sinergia tra Autodromo e Provincia MB consentirà di unire le alte professionalità di due gruppi di lavoro al servizio della promozione del nostro territorio. Ville Aperte in Brianza consente ogni anno a decine di migliaia di persone di conoscere i beni più belli della Brianza, tra cui anche il nostro impianto. La forza comunicativa del Circuito permetterà ora di supportare e ampliare la notorietà dell’iniziativa, con l’obiettivo comune di rendere l’edizione dei vent’anni di Ville Aperte, in occasione del centenario dell’Autodromo, la più partecipata finora.” – spiega il Direttore Generale dell’Autodromo Nazionale Monza Alessandra Zinno.

L’autodromo Nazionale Monza partecipa già da diversi anni a Ville Aperte in Brianza e anche in occasione dei due anniversari, proporrà visite guidate nei luoghi esclusivi del Circuito tramite un percorso che attraversa la storia del luogo, oltre agli ambienti e al backstage del Formula 1 Gran Premio d’Italia e di tutti gli altri eventi motoristici che si tengono all’interno del circuito monzese. Oltre al confermato programma di visite guidate, attraverso la Convenzione, Provincia ed Autodromo si sono impegnati ad instaurare un rapporto sinergico di collaborazione nella promozione delle attività previste nei Piani di comunicazione elaborati per celebrare i rispettivi anniversari con l’obiettivo di aumentare l’ audience di visitatori e offrire una valida e attrattiva offerta turistico-culturale sul territorio.


corona ferrea

La Corona Ferrea della Regina Teodolinda, tra storia e leggenda

La Corona Ferrea, custodita nella Cappella Teodolinda, all’interno del Duomo di Monza, è uno dei simboli più rappresentativi della città. Secondo la tradizione, al suo interno è saldato uno dei chiodi con cui fu crocifisso Gesù. Per questo, la Corona Ferrea è una reliquia di fama mondiale, che per secoli è stata utilizzata per incoronare i Re d’Italia. Un gioiello che vive sospeso a metà tra storia e leggenda.

Ogni città ha i suoi simboli, pezzi di storia che ne rappresentano l’anima profonda. E tra i simboli di Monza, non si può non assegnare un posto di primo piano alla Corona Ferrea della Regina Teodolinda, uno dei pezzi più pregiati che costituiscono il Tesoro del Duomo cittadino. Una Corona il cui valore storico e culturale supera di gran lunga quello materiale, visto che ha attraversato da protagonista secoli di storia dell’Occidente, finendo sulla testa di sovrani del calibro di Carlo Magno e Napoleone. Ancora più forte, però, è il suo valore religioso. La Corona Ferrea, infatti, secondo la leggenda, custodisce nella sua struttura uno dei chiodi con cui venne crocifisso Gesù. Un innesto che è la vera ragione della sua popolarità e che la rende una reliquia per tutto il mondo cristiano. Per tutti questi motivi, la Corona di Teodolinda merita di essere conosciuta meglio.

Conosci il Duomo di Monza?

Come è fatta la Corona Ferrea di Monza?

Solida, preziosa, carica di personalità: è così che appare la Corona Ferrea. Un pregiato manufatto di antica oreficeria, un gioiello a tutti gli effetti, composto da sei piastre in oro (84%) misto ad argento (16%). Ciascuna piastra è divisa in due sezioni: una più grande, impreziosita da una gemma centrale, da rosette e petali in oro e smalti colorati negli angoli, e una più piccola, ornata con tre gemme. In particolare, le pietre presenti sono zaffiri (7), granati (7) e ametiste (4) a cui si aggiungono semplici pezzi di vetro colorato. L’ultimo elemento di rilievo della struttura che va sottolineato è il cerchio in argento che si trova all’interno (per lungo tempo si è pensato fosse in ferro): secondo la tradizione, infatti, è quello il chiodo proveniente direttamente dalla crocifissione di Gesù.

Dove si trova la Corona di ferro della Regina Teodolinda?

Oggi, la Corona Ferrea si trova all’interno del Duomo di Monza, custodita nella Cappella di Teodolinda, insieme alle spoglie dell’amata regina. Alla Corona è dedicato un intero altare, alto sette metri, realizzato nel 1985 su disegno di Luca Beltrami, sotto il regno di Umberto I. Un alloggio maestoso, che nasconde una teca e una cassaforte. Misure di sicurezza straordinarie per quello che viene definito come il gioiello più importante del mondo.

Tutto quello che c’è da vedere a Monza

Leggenda e mito della Corona Ferrea

Tale importanza della Corona Ferrea deriva direttamente dal suo essere considerata una reliquia religiosa. Al di là dell’importanza storica come manufatto di antica oreficeria, infatti, ciò che l’ha resa celebre è stato il suo utilizzo per l’incoronazione di numerosi sovrani occidentali. Utilizzo che trova le sue radici proprio nel carattere religioso della Corona. Ma cosa dice esattamente la tradizione in proposito? Secondo il culto cristiano, all’interno della Corona Ferrea è saldato uno dei chiodi della crocifissione di Gesù. Tale reliquia sarebbe stata rinvenuta nel 326 d.C. da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, durante un viaggio in Palestina finalizzato proprio a riportare alla luce la croce di Gesù, sepolta sul Golgota. In quell’occasione furono però rinvenuti due chiodi (secondo altre fonti, invece, furono quattro): uno venne saldato sull’elmo di Costantino, l’altro sul morso di un cavallo. Il chiodo inserito nell’elmo, due secoli dopo, fu donato da papa Gregorio I alla regina Teodolinda, che lo mise nella Corona Ferrea (l’altro chiodo, invece, è conservato nel Duomo di Milano). Da quel momento in poi, la Corona Ferrea acquistò un valore simboli altissimo per tutti i sovrani, collegandoli direttamente a Dio.

Chi si è fatto incoronare con la Corona Ferrea?

Per questa ragione, furono molti i regnanti che decisero di farsi incoronare con la Corona Ferrea, come Ottone III di Sassonia, Corrado di Lorena, Corrado I di Svevia, Federico I Barbarossa. Stabilirne il numero preciso, soprattutto per quelle avvenute nei secoli più lontani, è complicato e alcune attribuzioni sono storicamente discusse. Tra queste, vi è l’incoronazione di Carlo Magno. Nessun dubbio, invece, su quelle avvenute dopo il 1300, tra cui anche quella di Carlo V. Una delle incoronazioni più significative in cui questo tesoro fu protagonista, però, fu senza dubbio quella di Napoleone Bonaparte (avvenuta a Milano), che volle (e ottenne) per sé il titolo di Re d’Italia. Successivamente, anche durante il regno dei Savoia, la Corona Ferrea rimase simbolo dei sovrani italiani, tanto da finire nello stemma, ma non venne utilizzata nelle incoronazioni (perché la discendenza maschile della casa reale era oggetto di scomunica papale). In due occasioni, però, venne esposta al pubblico: durante i funerali di Vittorio Emanuele II e di Umberto I.

I riti del Sacro Chiodo di Monza

Con la fine della monarchia in Italia, la Corona Ferrea è tornata ad essere “solo” un reperto storico importantissimo e una reliquia tra le più famose. Le manifestazioni di culto popolare non si sono fermate, nonostante sia ormai accertata la non autenticità del chiodo sacro. Ancora oggi, la terza domenica di settembre, la Corona Ferrea viene tolta dalla sua fortezza, inserita su un alto reliquiario, in posizione verticale (per rendere ben visibile il chiodo) e portata in processone per il centro storico di Monza.

Leggi anche la storia dell’Autodromo di Monza

 

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